Fuori Dai Denti #12 – Gasoline Rainbow (Bill Ross, Turner Ross, 2023)
Cade in molte delle trappole di certo indie cinema che non riesco a farmi piacere (il folk insistito nella soundtrack, ad esempio, oppure l’eterno ritorno delle fotografie analogiche in tempi di smartphone) ma é indubbio sia uno dei rari casi in tempi recenti che ha davvero il coraggio di inseguire un’idea di cinema generazionale che sia contemporanea, affettuosa, codificata il più possibile sulla Gen Z.
Anche, forse soprattutto, interrogando la forma, mettendo in discussione il linguaggio, accettando di porsi domande che potrebbero avere risposte complesse e spigolose.
L’intuizione migliore dei Ross m’é parsa in effetti quest’attualizzazione dell’approccio “fly on the wall”, con la macchina da presa quasi sempre “a mano” (o forse é direttamente un Iphone?) e tenuta all’altezza dei giovanissimi protagonisti. Così nei suoi momenti migliori il film pare diventare un avventuroso vlog di viaggio in cui lo spettatore diviene al contempo osservatore e passeggero, in una mimesi integrale con certe forme di storytelling generazionale centrali del presente, forme che però, qui (ecco il dubbio che mi porto dietro dai titoli di coda) mi sono sembrate centrate ma imposte dall’esterno, da una regia che a quella generazione non appartiene, piuttosto che “native”, quasi se ne fosse appropriata culturalmente, pur se in buona fede.
In altre parole la domanda che continuo a portarmi dietro, frutto anche di un film che non nasconde la sua natura realista, quasi da doc é: i giovanissimi protagonisti del film si sarebbero ripresi, raccontati, allo stesso modo qualora fosse stata data loro la possibilità di farlo autonomamente?