Fuori Dai Denti #12  – Gasoline Rainbow (Bill Ross, Turner Ross, 2023)

Fuori Dai Denti #12  – Gasoline Rainbow (Bill Ross, Turner Ross, 2023)

Cade in molte delle trappole di certo indie cinema che non riesco a farmi piacere (il folk insistito nella soundtrack, ad esempio, oppure l’eterno ritorno delle fotografie analogiche in tempi di smartphone) ma é indubbio sia uno dei rari casi in tempi recenti che ha davvero il coraggio di inseguire un’idea di cinema generazionale che sia contemporanea, affettuosa, codificata il più possibile sulla Gen Z.

Anche, forse soprattutto, interrogando la forma, mettendo in discussione il linguaggio, accettando di porsi domande che potrebbero avere risposte complesse e spigolose.

L’intuizione migliore dei Ross m’é parsa in effetti quest’attualizzazione dell’approccio “fly on the wall”, con la macchina da presa quasi sempre “a mano” (o forse é direttamente un Iphone?) e tenuta all’altezza dei giovanissimi protagonisti. Così nei suoi momenti migliori il film pare diventare un avventuroso vlog di viaggio in cui lo spettatore diviene al contempo osservatore e passeggero, in una mimesi integrale con certe forme di storytelling generazionale centrali del presente, forme che però, qui (ecco il dubbio che mi porto dietro dai titoli di coda) mi sono sembrate centrate ma imposte dall’esterno, da una regia che a quella generazione non appartiene, piuttosto che “native”, quasi se ne fosse appropriata culturalmente, pur se in buona fede.

In altre parole la domanda che continuo a portarmi dietro, frutto anche di un film che non nasconde la sua natura realista, quasi da doc é: i giovanissimi protagonisti del film si sarebbero ripresi, raccontati, allo stesso modo qualora fosse stata data loro la possibilità di farlo autonomamente?

Alessio Baronci

Classe 1992. È laureato in Letteratura, Musica e Spettacolo alla Sapienza e ha continuato imperterrito ad indagare il mondo delle arti specializzando in Spettacolo, Moda ed Arti Digitali. Folgorato sulla via della celluloide a nove anni, dopo aver visto "Il Gladiatore" di Ridley Scott, da quel momento fagocita film di ogni tipo mosso da due convinzioni: la prima è che tutte le arti sono in comunicazione tra loro e sono influenzate dal contesto culturale in cui nascono; la seconda è che poche forme d’arte hanno un solo significato, la maggior parte nasconde qualcosa di più profondo all'occhio di chi guarda. Scoprire "quel qualcosa", sempre, è uno degli obiettivi della sua vita. Quando sul finire del 2015 fonda “Liberando Prospero”, insieme agli altri membri del primo nucleo, lo fa con l’obiettivo di distruggere e ricostruire da zero il rapporto tra arte e pubblico, utilizzando ogni mezzo necessario allo scopo. Fa parte del team di autori del blog ed è "dramaturg" e performer del collettivo per quanto riguarda il versante delle esibizioni live.

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