Under Paris, di Xavier Gens
“Under Paris” (Xavier Gens, 2024)
Antropocene Horror ma soprattutto cinema che “rompe” l’algoritmo e quasi ne svela i meccanismi, cerca di portare in primo piano, di fare a pezzi gli ingranaggi di un sistema che per catturare più sguardi possibili mischia suggestioni da decine di generi, filoni, film diversi senza capirli, senza afferrarli davvero.
Qui, invece, a farla da padrone pare essere la cinefilia di Gens, che infonde calore a suggestioni che di solito verrebbero accostate freddamente alla rinfusa e gioca liberamente con le immagini, cerca l’eccesso, asseconda il kitsch e l’entropia del film. Parte quindi da Jaws, sfiora l’Alien di Cameron, passa per il New French Extremity (tutta la parte nelle catacombe), il disaster movie e forse arriva a evocare suggestioni legate ai passaggi più “burocratici” del Godzilla di Anno.
È proprio piccolino, ricorda, nel bene e nel male, i film-cestone, ma a suo modo si fa voler bene.