Fuori Dai Denti #03 – Eternals (Chloe Zhao)
I film più attesi della stagione raccontati in poco più di mille battute, volutamente a caldo, appena usciti dalla sala o appena viene sollevato il tradizionale embargo: cosa funziona, cosa no, cosa ci ha colpito, su cosa, magari, vorremmo tornare per un eventuale approfondimento.
A tratti va fuori strada, si fa troppo carico della sua identità di film “trasversale” della Marvel e, in alcuni momenti, forse si lancia verso atmosfere “alte” che, alla lunga, non riesce a mantenere coese perché i toni con cui sceglie di raccontare la sua storia non glielo permettono ma è, ad oggi, il film che rompe più tabù della Marvel.
Per primo, quello della fisicità, della tangibilità, mai così presente come in altri film dell’MCU, tra baci, sesso e quant’altro, poi quello del non-tempo, del non-luogo, perché mentre, finora, l’MCU pareva ambientarsi in un continuo e asettico set intercambiabile, perso in una qualche singolarità temporale, Eternals è forse il film Marvel che si carica maggiormente della simbologia di certi luoghi (da Hiroshima all’Australia, all’Amazzonia, tutti caratterizzati da una certa riconoscibilità e concretezza) e che semba più attaccato non solo alla Storia ma anche al Presente, al contesto in cui si inserisce, alla sua tecnologia, persino al suo modo di intendere il cinema (che non a caso è costantemente sulla bocca di alcuni suoi personaggi).
È sporco, imperfetto, per quanto la Marvel voglia convincere lo spettatore del contrario, ma non riesco a considerarlo mal riuscito.